Da sabato 23 a mercoledì 27 ottobre, la mostra Older than America che si tiene alla Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi a Firenze, vede la presenza di un artista unico e straordinario: Tim Murphy.
Tim scolpisce la pietra utilizzando esclusivamente strumenti e materiali naturali: un corno d’alce, un sasso e nient’altro. Nessun trapano, nessuno scalpello, niente pialle. Con le sue mani scarnite ma ferme impugna il corno come un martello, mentre tiene ferma la pietra informe e, un colpo dopo l’altro, le dà forma e la trasforma in un coltello, in una punta di lancia, in un monile.
Un sistema di scalfittura in tutto simile a quello utilizzato dall’uomo “primitivo”, che 12.000 anni fa poteva contare solo sugli strumenti che la natura gli offriva. Ma grazie a essi e al proprio ingegno riuscì a innescare un progresso tecnico e tecnologico che gli ha garantito la sopravvivenza nel mondo selvaggio.
L’arte arcaica di Tim Murphy non è un atto di forza, ma un fluire di energie. Tim percepisce le forze in gioco nella pietra, i nodi, le barriere, i vuoti. Colpisce da una parte per provocare un cedimento dall’altra. Scocca di taglio per staccare lastre di roccia dura che nelle sue mani sembrano di pasta sfoglia. Poi schiaccia con un altro corno e leviga con una pietra. Colpisce ancora, dove la logica direbbe di non colpire, ma funziona: vengono via i pezzi che vuole lui, la massa informe che racchiude dentro di sé la scheggia perfetta.
Racconta aneddoti della sua vita dolorosa Tim mentre scolpisce. Si emoziona spesso. Perché nel suo lavoro c’è una grande spiritualità. Come spiega Alessandro Martire, che è lì accanto a lui a fare da anfitrione e interprete, la pietra è la forma di creazione primigenia, e Tim, dandogli forma, plasma una materia che nella spiritualità Lakota e di tutti i nativi americani è tutt’altro che morta.
Si può ammirare Tim al lavoro tutti i giorni, fino al 27, dalle 16.00 alle 18.00, all’interno della mostra che è parte delle celebrazioni per il Wolakota, l’evento organizzato ogni anno dall’Associazione Wambli Gleska per diffondere la cultura dei nativi americani e che ha visto quest’anno una straordinaria quantità di pubblico e una serie di eventi di livello internazionale.